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Trattamento dell'attacco di panico

La maggior parte degli specialisti concorda sul fatto che una combinazione di terapie cognitive e comportamentali sia il miglior trattamento per il disturbo di panico. In alcuni casi potrebbe essere appropriato anche l'utilizzo di farmaci.
 

La prima parte della terapia è in gran parte informativa; Molte persone ricevono un consistente aiuto semplicemente comprendendo esattamente che cosa è il disturbo di panico. Spesso chi soffre di attacchi di panico crede che siano segnali di "pazzia" o che il panico possa indurre un attacco di cuore, si sentono svenire, con pressione toracica, sudorazione, palpitazioni, senso di soffocamento e altri sintomi simili. La "ristrutturazione cognitiva" ovvero il cambiamento del proprio modo di pensare, aiuta le persone che soffrono di attacchi di panico a rimpiazzare quei pensieri automatici e sequestranti, con modi più realistici e positivi per far fronte agli attacchi.


La terapia cognitiva può aiutare il paziente ad identificare possibili cause degli attacchi, detti tecnicamente "trigger". Il trigger potrebbe essere un pensiero, una specifica situazione o un sintomo fisico come un cambiamento del battito cardiaco o una sudorazione intensa e via dicendo. Una volta che il paziente capisce che l'attacco di panico è separato e indipendente dal trigger, tale "innesco" inizia a perdere alcuni dei suoi poteri per indurre un attacco.


La terapia può consistere in un approccio detto "interoceptive exposure". Questo approccio è simile alla "desensibilizzazione sistematica" utilizzata per curare le fobie. La terapia consiste nell'esposizione crescente alle effettive sensazioni fisiche che qualcuno sperimenta durante un attacco di panico per indurre un adattamento progressivo.


Le persone con attacchi di panico temono determinati oggetti, eventi, situazioni o persone più di quanto essi rappresentino un rischio 'oggettivo' nella realtà. Per esempio, chi ha "paura di volare" teme di salire su un aereo al punto da sviluppare un attacco di panico anche se la probabilità di incidente è infinitamente inferiore di quando si guida un auto, comportamento che la persona magari utilizza quotidianamente a lungo, anche in strade con alte percentuali di incidenti.


L'esposizione progressiva può aiutare a passare attraverso i sintomi di un attacco (frequenza cardiaca elevata, affanno respiratorio, sudorazione e così via) in un ambiente "controllato" e insegnare che questi sintomi non hanno motivo reale di svilupparsi. La terapia comportamentale è anche utilizzata per affrontare l'evitamento di situazioni associate agli attacchi di panico. Un trattamento molto efficace per le fobie è l'esposizione in vivo, il che significa, in termini più semplici, dividere una situazione paurosa in piccoli passi gestibili e percorrerli uno alla volta, fino a che non si acquisisca il livello più difficile.


Le tecniche di rilassamento possono ulteriormente aiutare a gestire un attacco. Queste tecniche includono il controllo della respirazione e la visualizzazione positiva. Alcuni esperti hanno scoperto che le persone con disturbo di panico tendono ad avere un tasso di respirazione leggermente superiore alla media, anche quando non si trovano in situazioni ansiogene. Imparare a rallentare il respiro può aiutare qualcuno a gestire il panico e può anche prevenire attacchi futuri.
 

In alcuni casi, anche i farmaci potrebbero essere necessari. Possono essere prescritti farmaci ansiolitici o antidepressivi, e talvolta anche farmaci per il cuore (come i beta-bloccanti) che vengono utilizzati per controllare i battiti cardiaci irregolari.
 

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